La mia food photography – parte 2

LA MIA FOOD PHOTOGRAPHY

seconda parte (per la prima parte, cliccate qui)

 

Ho cercato quindi di migliorare e sperimentare. Ho iniziato ad imparare un sacco di termini nuovi come sfondo (o backdrop), angolo di scatto, sfocatura (o blur), props, food styling, composizione del set, editing, etc. Mi sono messa a seguire su Instagram alcune food photographers che davano consigli pratici su come fare le foto, come gestire la luce, a cosa porre attenzione quando si scatta una torta piuttosto che dei biscotti (o magari anche un piatto di pasta, anche se in generale mi occupo solo di dolci), etc. Ho recuperato già in casa mia, ma soprattutto in casa di mia mamma o delle mie cognate, e in alcuni negozi di hobbystica e fai-da-te, i primi sfondi e “oggetti di scena” con cui ideare i set per scattare le foto ai dolci che preparavo.

All’inizio usavo solo il mio telefono cellulare, un Samsung S6 che aveva una buona fotocamera, e non modificavo le foto (al massimo applicavo qualche filtro di Instagram), poi ho imparato ad usare una app di editing per foto, in modo da controllare maggiormente la luminosità, la saturazione, la nitidezza, la vignettatura, etc. (dopo ovviamente aver imparato tutti questi nomi! Ah ah ah!).

Sono migliorata, lentamente, ma sono migliorata, però desideravo ovviamente sempre di più, e finalmente, dopo un anno, mi sono decisa e ho comprato la mia prima macchina fotografica. Ho acquistato una Canon 60D, usata, con un obiettivo fisso da 50mm (usato anche quello!), perché era quello più consigliato per la food photography, e anche un treppiede (sempre usato) e da lì in poi ho fatto altri passi avanti.

Certo non è la macchina fotografica che fa il fotografo, come non sono le pentole che fanno il cuoco, ma una buona macchina fotografica aiuta, come le pentole buone aiutano il cuoco.

(continua – per la terza parte, cliccate qui)

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